A cosa serve la tecnologia? La risposta è molto semplice: serve a proteggere, potenziare ed espandere il nostro corpo (nel quale includo anche la mente, poiché essa non è disgiunta dal corpo, in barba a Pitagora, Platone, Cartesio e molti altri pensatori). La tecnologia è parte preponderante della cultura e quindi della nostra natura. L'umanità sorge nel momento in cui nasce l'animale culturale. Dire che l'essere umano è l'animale culturale significa dire che è sociale/politico/artificiale. E questo a sua volta significa che l'umanità ha generato, anzi è essa stessa una sintesi tra natura e cultura, tra naturale e artificiale. Locandine del film Metropolis (1926) di Fritz Lang (fonte: http://www.artearti.net/magazine/articolo/metropolis ) Ancora una volta i manicheismi dialettici non hanno ragion d'essere: nell'Uomo non c'è distinzione tra Natura e Cultura. Il mito di Prometeo ce lo insegna (vedi qui ): la capacità, ossia la tecnica di appiccare e cont...
La chimera dei dati oggettivi. Nel precedente articolo ( Scienza delle mie brame - seconda parte ) ho provato a mettere in evidenza, in modo sintetico, come la scienza sia perfettamente democratica: lo è nei principi epistemologici, nel dibattito e nelle finalità. Le affermazioni di alcuni scienziati (vedi Mario Tozzi) secondo cui la scienza non è democratica sono pertanto imprecise. Altrettanto imprecise (per essere eufemistici) sono le affermazioni secondo cui i dati risultanti da una ricerca scientifica siano l'unica cosa che conta nel produrre autentica conoscenza . Tale errore (che invece rappresenta la vera caduta arrogante e pseudo-autoritaria di certo pensiero pseudo-scientifico) si sostanzia in tre punti fondamentali: I dati (così come i fatti) non sono mai autoevidenti, ma hanno sempre bisogno di interpretazione; I dati non raccontano mai verità assolute, in quanto non è assoluta la loro oggettività e in quanto la loro risultanza dipende sempre dalle specifiche modalità ...